A comunicarlo è la società stessa attraverso un video sul proprio canale ufficiale Facebook, l’appuntamento è per le 18 di venerdì 23 novembre, da quel momento la vendita sarà libera – sulla maglia c’è il massimo riserbo, solamente una manciata di persone hanno potuto vederla -, sarà prodotta in 1919 pezzi (data di nascita della società) e sarà acquistabile proprio da Non Solo Sport (via Gorgni 19) che è sempre aperto dal lunedì alla domenica e diventerà Store del Piacenza Calcio. Il 1954 vide la nascita del nuovo logo, sempre costituito da un cerchio attraversato da un dirigibile, ma questo appare più stilizzato ed allungato, quasi a raggiungere quella sagoma a forma di fulmine nella quale tutti riconoscono il marchio Opel. Anche la produzione di frigoriferi con marchio Frigidaire proseguì ottenendo un gran successo: in quegli anni di rinascita economica, il frigorifero divenne assieme al televisore uno degli oggetti più ambiti per l’arricchimento delle abitazioni delle famiglie. Inizialmente furono oggetti non alla portata di moltissime persone, ma verso la fine del decennio cominciò anche per essi una diffusione ben più decisa.
Per quanto riguardava la fascia bassa del mercato dei veicoli commerciali, la vecchia Olympia Lieferwagen fu sostituita dal nuovo modello basato stavolta sulla prima generazione della Olympia Rekord, che però in versione per trasporto merci continuò a chiamarsi sempre Olympia Lieferwagen e mantenne immutata la portata massima a 500 kg. La FIFA Confederations Cup 2003 si svolse in Francia, e la rispettiva nazionale, vincitrice del campionato d’Europa 2000, era qualificata di diritto in quanto nazione ospitante, quindi l’Italia aveva diritto di partecipare in quanto finalista del suddetto europeo; al suo rifiuto, la FIFA invitò allora la Germania in quanto finalista al campionato del mondo 2002, ma anch’essa rifiutò, così venne invitata la Turchia, che nel suddetto mondiale si era classificata al terzo posto. Ti garantisco che, contrariamente a quanto tu possa pensare, portare a termine quest’impresa è tutt’altro che complicato. Ultimata il 17 ottobre ed inaugurata il 5 novembre, questa pista era costituita da un percorso a forma ovoidale irregolare, con due curve paraboliche ed alcuni tracciati al suo interno ognuno dotato di caratteristiche particolari. Il collegamento fra stabilimento e pista avveniva mediante due ponti di accesso che scavalcavano la ferrovia.
Il 1960 vide anche l’avvicendamento fra due direttori generali: Edward W. Zdunek, in carica dal 1948, maglie squadre calcio lasciò il posto a Nelson J. Stork. Il 1953 fu anche l’anno in cui la Olympia cedette il posto alla Olympia Rekord, anch’essa destinata a raccogliere un notevole successo di vendite durante i suoi quattro anni di carriera. Nello stesso anno, la Opel raggiunse la massima penetrazione ottenuta durante il dopoguerra nel mercato tedesco occidentale, pari al 18,6%. A metà del decennio vi furono nuovi investimenti della Casa di Rüsselsheim per ottimizzare la qualità dello stampaggio dei lamierati, nonché i processi di assemblaggio. La Opel non faceva eccezione: sebbene la sua penetrazione nel mercato interno non fosse più ai massimi storici già da qualche anno, la percentuale aveva ripreso a salire e alla fine di quell’anno aveva fatto registrare un 17,4% (rispetto al 17% dell’anno prima). Il mercato riprese fiato e la produzione annua della Opel salì da 549 000 a quasi 657 000 esemplari.
Alla fine di quell’anno si sfiorarono le 60 000 autovetture prodotte, più quasi 13 000 autocarri, per un totale di quasi 73 000 unità, delle quali il 40,5% fu destinato all’esportazione. 341 unità, dato che toccò quota 396 l’anno seguente, quando per la prima volta dalla fine della guerra si superarono le 100 000 unità annue (105.792, per la precisione). Il 1956 vide innanzitutto il raggiungimento del duemilionesimo esemplare costruito dall’inizio della produzione automobilistica, ma anche una produzione giornaliera che ormai ammontava a 745 autovetture, cifra che solo due anni sfondò nettamente il muro delle 1.000 unità giornaliere per raggiungere una quota di ben 1.199 esemplari, un dato destinato comunque a salire ancora negli anni seguenti. Quest’ultima sarebbe stata prodotta in altre due versioni caratterizzate da due denominazioni differenti (Admiral e Diplomat) ed anche da allestimenti differenti. Inoltre, anche questa gamma di prodotti fu estesa anche ai congelatori, ma non solo: trattandosi di un’azienda che si trovava sempre e comunque nell’orbita della General Motors, quest’ultima decise ad un certo punto che la Frigidaire avrebbe dovuto costruire anche impianti di condizionamento per le proprie autovetture.
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