Quindi, se siete alla ricerca delle migliori maglie da calcio replica, juve maglie non cercate altro che la Cina. Scegliere una maglia da calcio dalla Cina può essere impegnativo, ma non impossibile. Infatti, nel XIX secolo il Belgio fu uno dei primi paesi a essere raggiunto dalla Rivoluzione industriale, grazie allo sfruttamento del carbone del solco Haine-Sambre-Mosa, alla facilità delle comunicazioni e alla disponibilità di una manodopera abbondante e qualificata. E infatti, io non gli facevo che dispetti! L’11 dicembre 1988, a Tokyo, il Nacional si trova di fronte gli olandesi del PSV di Romário e Ronald Koeman. Passato in vantaggio dopo appena 7′ con Ostolaza, il Nacional viene raggiunto da Romario al 75′. Nei supplementari Koeman porta in vantaggio i suoi, ma a meno di un minuto dal fischio finale Ostolaza pareggia i conti. Trascinatori della squadra sono i tre fratelli Céspedes, Amílcar, Bolívar e Carlos, il primo portiere, gli altri due attaccanti; Bolívar diviene, tra l’altro, il capocannoniere del campionato 1902, realizzando ben 11 reti nei 10 confronti disputati. Come titoli internazionali 9 sono i titoli CONMEBOL e FIFA, e 10 quelli ottenuti nei tornei organizzati dalla AFA e AUF all’inizio del XX secolo; questi numeri ne fanno il club uruguaiano con più titoli internazionali e il terzo in Sudamerica dopo il Boca Juniors (22) e l’Independiente (20). Inoltre, secondo l’IFFHS è la migliore squadra del XXI secolo (2001-2012) in Uruguay, e la decima del continente sudamericano.
In totale conta 163 titoli ufficiali, di cui 144 sono i titoli nazionali e 19 quelli internazionali, statistiche che ne fanno la squadra più titolata della storia del calcio per trofei vinti. Angelo Volpato partecipò ai Giochi del Mediterraneo nel settembre del 1963 (il cui torneo calcistico era riservato nazionali giovanili), disputando 4 gare e realizzando 3 gol. Allievi Nazionali raggiungono per la prima volta le finali Scudetto. La Coppa Intercontinentale, che l’11 febbraio 1981 va per la prima volta in scena a Tokyo sponsorizzata dalla Toyota, pone di fronte al Nacional il Nottingham Forest ed è ancora Victorino che dopo 10 minuti realizza il goal che dà il secondo titolo mondiale ai sudamericani. Il club ha vinto la Coppa Libertadores tre volte: 1971, 1980 e 1988. Negli stessi anni ha vinto anche la Coppa Intercontinentale, diventando la seconda squadra al mondo dopo i rivali del Peñarol a vincere il titolo mondiale tre volte (e senza perdere mai l’incontro) e la prima in assoluto a vincere l’intercontinentale a Tokyo. Negli ultimi anni, il Carrarese Calcio ha intrapreso una serie di iniziative per rinnovare il proprio brand.
Inoltre, la Lega Pro e la Serie A femminile hanno già le figurine prestampate. Inoltre, questo stadio ha ospitato le edizioni del 1923 e del 1924 della Coppa America. Di lì a poco, tra febbraio e marzo del 1989, il Nacional vince anche la Recopa Sudamericana (prima squadra a vincere questa competizione) e la seconda Coppa Interamericana. Porte, legatissimo al calcio e al Nacional, non riesce ad accettare di essere entrato nel viale del tramonto: con le prime panchine, cade in depressione; e la notte del 5 marzo 1918, dopo aver giocato la partita contro il Charley Solferino (vinta 3-1 dal Nacional), si reca al Parque Central, deserto, e si suicida con un colpo di pistola. A volte gioca allo stadio del Centenario, ma la maggior parte delle sue partite casalinghe si tengono allo stadio Gran Parque Central, situato nel La Blanqueada e popolarmente conosciuto come ‘El Parque’, dove il 13 luglio 1930 Belgio e gli Stati Uniti giocarono una delle prime due partite nella storia del Campionato del Mondo. La bandiera del Nacional, con alle spalle 270 partite disputate con la maglia dei tricolores, ha 38 anni ed è ormai prossimo alla fine della carriera. Nel 1971 il Nacional, dopo 2 finali perse contro Independiente (nel 1964) e Racing Club de Avellaneda (nel 1967), torna in finale ancora contro una squadra argentina: si tratta dell’Estudiantes de La Plata, campione in carica da 3 anni consecutivi.
Giungono, tra gli altri, Alfredo Foglino, futuro allenatore-giocatore dell’Uruguay campione sudamericano del 1916, e Abdón Porte, destinato a diventare la bandiera del Nacional. I tricolores pareggiano 0-0 in Brasile, per poi passare nel ritorno di Montevideo con la rete del futuro cagliaritano Waldemar Victorino. Il lungo digiuno si sblocca nel 1912, con la nomina a presidente del ventisettenne José Maria Delgado. Il Nacional prepara per l’occasione una grande squadra: oltre a Héctor Castro e Pedro Petrone, acquistati l’anno prima, e al veterano Héctor Scarone, giunge appositamente per la tournée José Nasazzi, all’epoca in forza al Bella Vista. Il Nacional, che negli anni a seguire si arricchirà di altri calciatori fondamentali, tra cui Ángel Romano, Pedro Zibechi e i fratelli Carlos ed Héctor Scarone, impone il proprio dominio in Uruguay e in Sudamerica. Negli anni a seguire, nuovi giocatori si fanno strada nelle file del Nacional: tra essi Hugo de León e Santiago Ostolaza. Afferma che il progetto nasce nel 1980, durante gli anni d’oro di Van Basten e Maradona per arrivare oggi ad avere 4mila capi di squadre italiane. La seconda Coppa Libertadores giunge nel 1980, contro i brasiliani dell’Internacional di Porto Alegre. È proprio calando tali eventi in una cornice di altri avvenimenti difficili che va letta anche la breve alleanza stretta nel 2012 fra il gruppo GM ed il francese gruppo PSA.