Il Chievo si appresta a debuttare in serie A, circondato dall’attenzione dei mass media, che vedono nella società gialloblù una sorta di simpatica Cenerentola, destinata a non avere scampo nel calcio dei grandi e a ritornare rapidamente in serie B; tuttavia, in poco tempo, i clivensi faranno forzatamente ricredere tutti coloro di tale veduta. Il 19 settembre 2002 il Chievo debutta nel calcio europeo: nel primo turno della Coppa UEFA 2002-2003 affronta gli insidiosi rivali della Stella Rossa, prima a Belgrado terminando la gara sullo 0-0, poi al «Bentegodi» dove i serbi prevalgono con due reti nel secondo tempo. Prima dell’ultima giornata di campionato la squadra si trova quinta in classifica in lotta con Udinese e Parma per la qualificazione in Coppa UEFA, ma l’ultima partita stagionale a Torino con la Juventus riserva una beffa per la formazione clivense: i bianconeri, nonostante il titolo già vinto, vincono per 4-3 in una gara combattuta, costringendo il Chievo a chiudere il campionato al settimo posto, e perdendo la possibilità di partecipare alla Coppa UEFA della stagione successiva per un solo punto. Sulla scorta di questi successi la tattica della piramide conobbe ininterrotta fortuna nelle isole britanniche e, di riflesso, nel mondo intero per oltre un trentennio.
Quest’evento incide anche sul rendimento in campo della formazione, che torna a vincere soltanto il 24 marzo 2002 quando si impone per 2-1 nel derby con l’Hellas. L’11 settembre 2023 il Portogallo vinse per 9-0 contro il Lussemburgo, stabilendo la sua vittoria più larga di sempre. La May aveva chiesto urgentemente spiegazioni al governo Russo definendo l’azione un uso illegale della forza contro il Regno Unito e quando l’ultimatum è scaduto, ha dichiarato che “non esiste altra alternativa al fatto che lo Stato russo sia responsabile di tentato omicidio”. L’ambiente gialloblù, ritenuto particolarmente sereno, ha già contribuito in passato a rigenerare alcuni giocatori in difficoltà, come ad esempio Corini e Corradi, e così avverrà anche per Simone Perrotta, prelevato dal Bari, che in precedenza era stato scartato dalla Juventus. La matematica certezza della promozione in serie A viene ottenuta il 3 giugno 2001, quando il Chievo, di fronte a circa tredicimila spettatori presenti al «Bentegodi», sconfigge per 2-0 la Salernitana, e ottiene il terzo posto definitivo. La squadra stenta a risollevarsi, e dopo tredici giornate permane ancora nei bassifondi, al terzultimo posto. Il Chievo, grazie al lavoro svolto dai due tecnici, riesce ad ottenere la salvezza con tre giornate d’anticipo, chiudendo all’undicesimo posto in classifica.
Nella stagione 2009-2010 la squadra chiude il campionato con la retrocessione in Prima Divisione, al terzultimo posto con 48 punti, frutto di dieci vittorie, diciotto pareggi e quattordici sconfitte. La coppia Balestro-Miani viene riconfermata a guidare i clivensi anche per tutta la stagione 1999-00, come anche gran parte della squadra: partono il portiere Roma, il difensore Pivotto e i centrocampisti Frezza, Giusti e Lombardini, mentre gli arrivi più significativi sono quelli del portiere Marcon, del difensore Longo e, a stagione in corso, di Moro, Aglietti, Fantini, Doga e Cimarelli. Roma toglie definitivamente il primato al Chievo che, comunque, continua la lotta per il titolo di Campione d’inverno. Nel girone di ritorno il Chievo alterna buone prestazioni ad altre meno positive restando, comunque, nella parte alta della classifica: alla ventunesima giornata i clivensi sconfiggono l’Inter al «Bentegodi» per 2-1, mentre alla venticinquesima perdono per 0-4 in casa col Parma. Eriberto lascia increduli giocatori, dirigenti e tifosi rivelando il segreto sulla sua reale identità: alcuni anni prima infatti, per poter essere ingaggiato dal Palmeiras e coronare il sogno di diventare un calciatore professionista, aveva acquistato una nuova identità da un faccendiere, diventando «Eriberto Conceição da Silva» e togliendosi quattro anni d’età.
19 G. Silva · Dopo due gare, al tecnico viene affiancato Luciano Miani, nell’intento di risollevare il Chievo dalle ultime posizioni della classifica. Il presidente Campedelli costruisce una squadra nell’intento di ottenere la salvezza, gestendo il mercato sulla falsariga di quello della stagione precedente, investendo sui giovani. Nella stagione 1997-98, col passaggio stabile al 4-4-2 e l’arrivo di Roberto Mancini in biancoceleste, Signori si trovò sempre più confinato in panchina. Nell’estate 2003 Eugenio Corini, diventato uno dei giocatori simbolo della squadra, lascia il Chievo per andare a giocare col Palermo. 70 non era infrequente che la stampa utilizzasse l’aggettivazione «granata» per identificare il sodalizio. Sul retro, alla base della nuca, era ricamata in bianco una «versione semplificata» del logo del Napoli. A gennaio vengono fatte alcune variazioni dell’organico: Marazzina passa alla Roma, Lazetić alla Lazio e D’Angelo in prestito fino a giugno al Napoli (dopo dodici stagioni con la maglia gialloblù), mentre dal Como arriva l’attaccante croato Bjelanović. Fino alla stagione 2018-2019 i colori della maglia principale erano: maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi. Tra le partenze, le più significative sono quelle di Marazzina e Zanchetta, i quali vanno a giocare in serie A con la maglia della Reggina.