Scarpe da calcio: la tendenza sneaker donna del 2025 – Le sneaker ispirate alle scarpe da calcio giocano in attacco nel 2025, affermandosi come i design più di tendenza dell’anno. Belle, a volte bellissime, realizzate dai marchi più prestigiosi del settore dell’abbigliamento sportivo, in un escalation di attenzione sia alla praticità sia al design. La squadra era nel frattempo passata nelle mani di Roberto Dromedari, un industriale del settore calzaturiero con un fortissimo export negli Stati Uniti, che però, a causa della svalutazione del Dollaro, subì un crack finanziario. Nel 1997 la società passò nelle mani del trio Ferrari-Baldi-Dozzi: in seguito alla salvezza conquistata ai play-out contro il Novara, però, decidono, di comune accordo, di tirarsi indietro. Pertini divenne indiscutibile che ai poteri formali del Quirinale si aggiungeva il cosiddetto «potere di esternazione»: quello che in seguito divenne un archetipo della funzione di stimolo del Quirinale nei confronti della politica fu, per la prima volta, esercitato senza sostanziali ostacoli nella risoluzione della controversia parasindacale dei controllori di volo. Il campionato 1980-1981 è ricordato ai più per la riapertura del mercato agli stranieri: per la prima volta infatti, dopo una ventina di anni di autarchia, le squadre italiane possono acquistare un calciatore a testa proveniente dall’estero.
Ciò include maglie per squadre professionistiche, squadre nazionali e singoli giocatori, nonché maglie replica per i tifosi. Al gol del 2-1 per la Pistoiese (segnato da Claudio Pelosi e che determina il risultato finale), il portiere del Lumezzane Marco Borghetto resta a terra dopo lo scoppio di una bomba carta. Gli arancioni vincono 6-0. Il bilancio finale di quel campionato recita 77 reti messe a segno; la difesa è la meno perforata con 24 reti subite. Con 9 reti il capocannoniere stagionale è Luca Strizzolo. Di lì a poco, il gruppo costituito da giovani promesse – perlopiù esordienti – e di calciatori d’esperienza inanellò una serie di risultati positivi: alla 12ª giornata gli arancioni espugnarono Catanzaro con il punteggio di 1-3, con reti di Chimenti, Badiani e Paganelli. Nel campionato 1958-1959, la Pistoiese per 21 partite consecutive non conosce sconfitte, con 36 punti e 45 reti segnate. Nel giugno 1999 viene ceduto definitivamente al Bologna, a parziale contropartita nell’affare Kennet Andersson. Il primo giugno 1980 la Pistoiese, pareggiando con il Lecce, è matematicamente promossa in Serie A. Il presidente Marcello Melani, detto «Faraone» che molti consideravano, almeno all’inizio, un visionario, ha portato a termine il suo programma con un solo anno di ritardo (1974-1980). Uno degli artefici di questi anni fu la mezzala Mario Frustalupi, già campione d’Italia con Inter e Lazio, diventato il faro della squadra e poi uno dei giocatori più amati di tutti i tempi nella storia del club arancione.
Al suo posto arriva Marcello Melani, che però al termine del campionato lascia la società, decidendo di interessarsi solo alla squadra da lui creata: l’Unione Valdinievole appena promossa in Serie D. Melani affida quindi la presidenza ad un suo uomo di fiducia, Ezio Giotti. Seguirono anni bui per la Pistoiese: prima ci fu la retrocessione in Serie C1 già nel 1983-1984 (fatale il pari alla penultima giornata a San Benedetto del Tronto, che rese inutile la successiva vittoria in casa contro la Cavese caduta anch’essa in C1), quindi la retrocessione in Serie C2 l’anno seguente. Pistoiese: Mascella, Zagano, Borgo, Benedetti, Berni, Lippi, Badiani, Agostinelli, Rognoni, Frustalupi (88′ Paganelli), Chimenti. La settimana seguente fecero ancora meglio raggiungendo il loro apice vincendo proprio il derby toscano coi viola a Firenze, con il punteggio di 2-1 (gara in cui segna ancora Badiani, che ancora oggi è ricordato con grande affetto dal pubblico pistoiese per quella storica e decisiva rete), grazie al quale gli arancioni confermarono il momentaneo sesto posto in classifica, ma questa volta in solitaria. Maltinti, che ancora figura come presidente, non ha più molti tifosi dalla sua parte, e lui stesso non è più in grado, e forse neanche più desideroso, di proseguire questa avventura.
Tuttavia il derby con la Fiorentina fu l’ultima vittoria stagionale; già dalla domenica successiva, infatti, la situazione cambiò in maniera radicale. Mizuno, in Serie A, non lo vedevamo dall’inizio degli anni Duemila, quando vestiva la Fiorentina. Negli anni della Serie C2 l’allenatore della Pistoiese per la stagione 1987-1988 fu il futuro campione del mondo Marcello Lippi, già nella rosa degli arancioni nell’anno disputato nella massima serie. La stagione 1973-1974 rappresenta un vero e proprio calvario per la Pistoiese, dato che tutte le attenzioni di Marcello Melani vengono rivolte solo alla propria squadra, l’Unione Valdinievole, che milita nello stesso campionato degli arancioni. Qualcuno fa notare a Melani che essere proprietario di due squadre inserite nello stesso campionato può generare un conflitto d’interessi. Essere dotati di “occhiometro”, come Fabio Capello chiama la qualità innata degli allenatori che sanno vedere durante gli allenamenti e le partite quali sono i giocatori più performanti non solo in termini di eccellenza nel tiro, nel dribbling, nelle transizioni ma anche e soprattutto a livello di prestazione fisica, rimarrà sicuramente una delle peculiarità del bravo allenatore in grado di decidere sempre per il meglio quale formazione schierare. Il Catania «dei record» di Maran, sfiora una storica qualificazione in Europa League, dopo essere stato anche per alcuni tratti del campionato a ridosso della zona Champions.
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